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Mirteto (PI)

 

Storia

Sancta Maria de Mirteto in Monte Pisano. Mirteto del Monte Pirano. De Mirteto. De Merteto. De Morteto. Abbazia cistercense maschile. Diocesi Originaria: Pisa. Diocesi attuale: Pisa. Località Asciano, A 4 Km. da Bagni di San Giuliano. Ignote sono ancora oggi le origini di questa abbazia. Dalla intitolazione si deve presumere che si trovasse nell’ambito della zona di Monte Pisano, a circa 8 Km. da Pisa e quindi nel comune di Bagni di San Giuliano. Nella zona individuata, grazie all’intitolazione, esiste ancora oggi, sebbene ridotta ad uno stato pietoso, una piccola chiesa dedicata a Santa Maria con locali annessi. Se questa struttura architettonica è da identificarsi con l’abbazia di Santa Maria di Mirteto, bisogna concludere, considerato lo stile della chiesa Romanico-Pisano, che essa preesisteva alla venuta dei cistercensi. Tuttavia di questo periodo, oltre la testimonianza architettonica, non si hanno altre notizie che determinino meglio l’appartenenza della ipotetica comunità precedente.

Il documento più antico che ricorda Santa Maria di Mirteto è una bolla di Gregorio IX del 15 maggio 1227: “…abbatis et conventus S. Mariæ de Morteto, Ordinis cisterciensis, diocesis Pisanæ…”. La bolla suppone la presenza della comunità monastica, e quindi come data dell’inizio dello stanziamento cistercense bisogna ritenere un imprecisato anno, certamente prima del 1227.

Le scarse testimonianze di documentazione ci lasciano supporre che la vita dell’abbazia si mosse sempre in mezzo a difficoltà e le poche notizie che si hanno confermano questo stato di precarietà. Gli Statuta dei Capitoli Generali dell’Ordine cistercense solo in due occasioni fanno menzione dell’abbazia di Santa Maria di Mirteto. La prima volta nel 1257, nella circostanza di chiedere l’incorporazione all’ordine: “Inspectio abbatiæ monachorum de Morteto, quæ petit incorporari ordini, de Ponte et de Sancta Maria in Strata abbatibus committitur in plenaria ordinis potestate, qui ad locum, etc. et sit filia Fontis vivi, et quid inde, etc.”. Questo intervento del capitolo generale rende difficoltosa l’intestazione della bolla di Gregorio IX, dove già nel 1227 si parla di ‘abate e monaci dell’ordine cistercense, in riferimento a Mirteto. Probabilmente ci si trova di fronte ad un intervento pontificio che di autorità introduce la riforma cistercense e il capitolo generale agisce post factum soprattutto per attribuire la paternità alla fondazione. In questo caso, cosa mal rilevata dai pochi cenni degli autori precedenti, la paternità di Mirteto è attribuita all’abbazia di Fontevivo, presso Parma. Un nuovo documento pontificio si ha il 28 agosto del 1258, quando Alessandro IV indirizza una lettera al Priore di Mirteto. Il secondo statuto capitolare che riguarda l’abbazia di Mirteto è del 1279. In esso viene affidata all’abate una ispezione: “Inspectio locorum ad quos transferre intendit abbas Sancti Galgani duo monasteria monialium, videlicet de Sancta Maria Magdalenæ in Cellibus, et de Sancto Bernardo, de Septimo et de Mir(t)eto abbatibus committitur, etc.”.

Nel 1360 il monastero versava in gravissima crisi di monaci. Infatti in tale anno vi fu inviato come abate Bernardo Boninsegni, già abate di San Pietro della Canonica (Amalfi). In questo stesso anno si ha notizia che l’abate Bernardo, con il consenso dell’unico monaco dell’abbazia, Simone di Firenze (non si parla se e quanti fossero i conversi), accetta come converso Bacciarone di Vanni da San Casciano della Valle dell’Arno Pisano, il quale offrì al monastero tutti i suoi beni.

Successivamente, in data imprecisata, passò alle dipendenze di San Michele alla Verruca, situata nella stessa diocesi, in quanto nel Codex Taxarum figura tra le pertinenze di detta abbazia. Infine nel 1432 l’abbazia fu quasi completamente distrutta durante una guerra locale e i monaci si trasferirono all’abbazia di San Benedetto di Portonorio dello stesso ordine. Nel 1497, allorché Alessandro XI costituì la Congregazione di san Bernardo in Italia, sia Santa Maria di Mirteto che San Benedetto di Portonorio erano già state abbandonate dai cistercensi, in quanto non figurano tra i monasteri ricordati nella bolla di erezione della Congregazione.

Nel 1812 la chiesa di Santa Maria di Mirteto ancora era in buono stato di conservazione, poiché era Oratorio privato della famiglia Ricci. Attualmente è in precario stato perché abbandonata, dopo che le ultime famiglie che abitavano nei dintorni si sono trasferiti nelle vicine città.

(Goffredo Viti)

Bibliografia

L. JANAUSCHEK, Originum Cisterciensium, tomo I, Vindobonae 1877, ristampa anastatica Ridgewood (U.S.A.) 1964, p. 229, DXCVI;

B. G. BEDINI, Le abazie cistercensi d’Italia, Casamari 1980 (IV ed.), pp. 119-120;

F. Russo, Gioacchino da Fiore e le fondazioni florensi in Calabria, Napoli 1958 ("Deputazione di Storia Patria per la Calabria", 1), p. 200.

FONTI INEDITE

ARCHIVIO ARCIVESCOVADO DI PISA:

Diplomatico.

LETTERATURA

BEDINI, 1964, pp. 119-120.

CANIVEZ, 1933-1941, vol. II, ad annum 1257, st. 34, p. 431 e vol. III, ad annum 1279, st. 92, pp. 194-195.

COTTINEAU, 1939, vol. II, col. 1862.

JANAUSCHEK, 1877, p. 229, DXCVI.

LUBIN, 1693, pp. 78, 221, 243.

MITTARELLI, 175 5-1773, vol. III, p. 311 e vol. IV, pp. 303, 452.

NEGRI, 1981, p. 242.

REPETTI, 1833-1846, vol. III, col. 616.

UGHELLI, 1717-1721, vol. III, col. 215.

Foto

Esterno della chiesa     
Mirteto (PI)
Nome completo: Santa Maria del Mirteto 
Nome originario: Sancta Maria de Mirteto 
Nomi alternativi:  
 
Ordine originale: Cistercensi 
Ordine attuale:  
Congregazione attuale:  
Filiazione di:  
Linea di:  
N. di fondazione: (Janauschek): 596 
Stato Giuridico: Abbazia 
Figlie
 
Date
Fondata nel: 1227 
Cistercense nel: 1227 
Chiusa nel: 1497 
Riaperta nel:  
Richiusa nel:  
Indirizzo

56017  Asciano (PI)
Italia
Regione: Toscana 
Nazione: Italia 
Diocesi antica: Pisana
Diocesi attuale: Pisana
Coordinate:
43.75453646863049, 10.48213893293936
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Latitudine: 43° 45' 16''
Longitudine: 10° 28' 55''
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Stato dell’edificio: Più o meno intatto
Stile dell’edificio: Romanico
Visita: Possibile
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