Realvalle |
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StoriaCarlo I d’Angiò conquistò il Regno di Sicilia grazie a due importanti vittorie: quella di Benevento nel 1266 contro Manfredi e quella di Tagliacozzo nel 1268 contro Corradino. Decise poi di far costruire due abbazie destinate ai Cistercensi: Santa Maria di Real Valle vicino a Scafati che ricordasse la battaglia di Benevento e Santa Maria della Vittoria presso Scurcola Marsicana in memoria di quella di Tagliacozzo. Per volere dello stesso Carlo la prima risultò filiazione dell’abbazia di Le Loroux in Angiò mentre la seconda di quella di Royaumont, che era stata fondata da suo padre re Luigi VIII. Nel maggio del 1274 furono gettate le fondamenta di Real Valle alla presenza di due monaci di Royaumont, di un architetto e di quel “Pietro da Chaule” che probabilmente ebbe un ruolo importante sia nel progetto sia nella realizzazione dei due complessi. Nel 1277 Carlo invitò le due abbazie madri ad inviare monaci nelle filiazioni italiane, fece a queste ultime abbondanti donazioni e stabilì che Real Valle avesse maggiore importanza della Vittoria, perché la sconfitta di Manfredi era avvenuta prima di quella di Corradino. Da questa data in poi le notizie sull’abbazia divengono scarse. Il complesso, distrutto quando gli Angioini furono cacciati (XV secolo), venne ricostruito dai monaci cistercensi in dimensioni ridotte; nel 1623 Real Valle entrò nella Congregazione Romana e passò quindi a quella Calabro-Lucana nel 1765. Oggi ne rimangono una parte del chiostro e degli edifici conventuali, originariamente destinati ai conversi. ArchitetturaNon ci sono studi artistici o rilievi del complesso abbaziale e di ciò che ne resta. BibliografiaA.R. AMAROTTA, Realvalle badia gotica sul Sarno, in “Atti dell’Accaderma Pontaniana”, XXI (1973), pp. 163-182. A.PESCE, Santa Maria di Realvalle. Una abbazia cistercense del duecento a San Pietro di Scafati, Castellammare di Stabia, Napoli, 2002. Foto |
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