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Badia a Settimo

 

Storia

Fondazione cluniacense, prima del 998, passata al Cistercensi il 18 marzo 1236.

Lotario del Cadolingi, della potente famiglia comitale, costruì qualche anno prima del 1000 un monastero affidandolo ai benedettini cluniacensi. Il luogo scelto, chiamato Settimo, già era munito di una pieve, documentata fin dal 724. Ripetuti privilegi imperiali e papali con le donazioni di beni immobili che si susseguirono ininterrottamente fino al secolo XIV ed oltre, assicurarono all’abbazia un cospicuo patrimonio terriero.

Fin dagli inizi, Badia a Settimo, fu “un centro di opposizione alla dilagante simonia del clero secolare: non a caso san Giovanni Gualberto, ritirandosi sui monti di Vallombrosa nel 1036, vi trovò già due monaci di Settimo, e di Settimo era abate il Guarino che fu prodigo di consigli al Santo riformatore; fatto sta che l’appena nato Ordine vallombrosano s’insediò per qualche tempo nel monastero di San Salvatore (non sappiamo con quali modalità né - di preciso - per quanto, pur essendoci di sicuro verso il 1073-76, ma non più agli inizi del 1090) e qui si svolse il 3 febbraio 1068 la celebre prova del fuoco di Pietro Igneo per dimostrare la colpevolezza del vescovo di Firenze Pietro Mezzabarba”.

L’eccellente posizione economica provocò inevitabilmente una decadenza nell’impegno religioso, culturale e sociale dei monaci, che sembra ospitassero degli eretici patarini. Fu perciò inevitabile una drastica riforma, concretizzata da Gregorio IX con la bolla del 18 marzo 1236, che sostituì i cluniacensi con i cistercensi, provenienti da San Galgano. Essi fecero ingresso in Settimo il 17 giugno 1236.

L’importanza e il prestigio di Settimo aumentò notevolmente con l’ingresso dei cistercensi, sebbene con alterne vicende, sia per l’attività economica, come pure per quella pastorale, culturale artistica e socio-politica.

Dal Trecento, fino alla metà del secolo XII si registrano trasformazioni e adattamenti nelle strutture architettoniche, che tuttavia non permetteranno all’impianto di Settimo di uniformassi totalmente alla planimetria costruttiva cistercense, al cosiddetto Bernardinischer Grundtypus.

Nel 1436 è concessa in commenda al Cardinale Domenico Capranica. La commenda per Settimo, contrariamente ad altri monasteri, risultò estremamente positiva, con una rinascita spirituale tale che permetterà alla comunità già dal 1465 di essere scelta per riformare diversi monasteri, tra cui le illustri abbazie di Chiaravalle Milanese, Morimondo Coronato e le Tre Fontane.

Il 23 dicembre 1497 Settimo entra a far parte della Congregazione Cistercense di San Bernardo in Italia. Le riforme attuate nei decenni precedenti e, quindi, il buon tenore di vita spirituale della comunità contribuiranno, molto probabilmente, ad assegnare a Settimo un ruolo di primo piano nella organizzazione della nascente congregazione per i secoli successivi, come si è detto.

Dall’inizio del Seicento in poi, la storia di Settimo si lega sempre più a quella di Cestello in Firenze. Infine la presenza di Ferdinando Ughelli, come abate di Settimo, proprio nel periodo della stesura della Italia Sacra, lascia supporre che la biblioteca dell’abbazia fosse sufficientemente fornita da permettere la compilazione di una così vasta opera di erudizione.

Il Settecento segna ancora momenti di vitalità, certamente non più paragonabili a quella di alcuni secoli precedenti. Il 27 luglio 1782 segna la fine di Badia a Settimo come abbazia cistercense per la soppressione decretata dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo, e la susseguente vendita del patrimonio terriero e degli stessi ambienti claustrali. Attualmente la chiesa abbaziale è parrocchia e una minima parte delle strutture monastiche è stata riservata per la canonica, il resto è proprietà della famiglia Tanini.

(Goffredo Viti)

Architettura

La chiesa trovata dai Cistercensi era a tre navate, con copertura lignea, tre absidi e la cripta; non sembra che essi abbiano apportato radicali cambiamenti. Infatti l’ossatura attuale dell’edificio chiesastico è la stessa di quello antico (tre navate scandite da pilastri e conclusa ciascuna da un absidiola semicircolare) e sono praticamente rimasti intatti il muro perimetrale sinistro, con la relativa absidiola, e la cripta, coperta con crociere lisce, con sottarchi rinforzati da costoloni massicci; quest’ultimo elemento si fa risalire alla fine dell’XI secolo o al principio del seguente.

I monaci bianchi introdussero qualche elemento gotico, come finestre ogivali, integrazione di materiale laterizio e una copertura a capriate. In seguito, in epoca già rinascimentale, si diffusero elementi derivanti dai modelli brunelleschiani: infatti il presbiterio, di pianta rettangolare, ha le pareti modellate da arcate cieche sul tipo di quelle della Sagrestia Vecchia.

Durante l’ultimo conflitto la chiesa subì gravi danni: infatti la torre campanaria ottagonale è un’integrale ricostruzione di quella originale, distrutta nel 1944.

Bibliografia

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Diplomatico dei Cistercensi: n. 38, I parte e n. 38, II parte.

Regio Diritto, Filze: 5270, 5271, 5279, 5280 e 5281.

Bigallo, inventario 144.

Patrimonio Ecclesiastico: Cistercensi.

ARCHIVIO DELL’OSPEDALE DI SANTA MARIA NUOVA AGLI INNOCENTI:

Soppressione dei Cistercensi.

ARCHIVIO DEL SEMINARIO MAGGIORE DI CESTELLO.

ARCHIVIO ARCIVESCOVILE DI FIRENZE.

ARCHIVIO PARROCCHIALE DEI SANTI LORENZO E SALVATORE A SETTIMO.

BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI FIRENZE, SALA MANOSCRITTI:

Conventi Soppressi: Cistercensi.

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Foto

Plastico Esterno Esterno Esterno Esterno
Esterno Esterno Facciata della chiesa Navata centrale della chiesa Navata centrale della chiesa
Presbiterio della chiesa Presbiterio della chiesa Altare della chiesa Altare della chiesa Presbiterio della chiesa
Nicchia per gli oli santi della chiesa Chiostro
Chiostro Esterno del capitolo Chiostro Capitolo Capitolo
Retro del capitolo Passaggio Refettorio Scorcio del dispensario
Dispensario Dispensario Dispensario Dispensario
Dispensario Capitello del dispensario Capitello del dispensario Capitello del dispensario Capitello del dispensario
Esterno del dsipensario Esterno del dsipensario Portone del dispensario Dispensario Lato dei conversi
Chiostrino dietro la chiesa Chiostrino dietro la chiesa
Chiostrino dietro la chiesa Stampa  
Badia a Settimo
Nome completo: San Salvatore di Settimo 
Nome originario: Sanctus Salvator de Septimo 
Nomi alternativi:  
 
Ordine originale: Cluny 
Ordine attuale:  
Congregazione attuale:  
Filiazione di: Galgano, San
Linea di: Clairvaux
N. di fondazione: (Janauschek): 624 
Stato Giuridico: Abbazia 
Figlie
  1. Buonsollazzo (04/01/1320-1782)
 
Date
Fondata nel: 998 
Cistercense nel: 17/06/1236 
Chiusa nel: 1783 
Riaperta nel:  
Richiusa nel:  
Indirizzo

50018  Scandicci-Badia a Settimo (FI)
Italia
Regione: Toscana 
Nazione: Italia 
Diocesi antica: Florentina
Diocesi attuale: Firenze
Coordinate:
43.78017754512058, 11.14460016187981
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Latitudine: 43° 46' 48''
Longitudine: 11° 8' 40''
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Stato dell’edificio: Intatto con comunità
Stile dell’edificio: Cistercense primitivo, Romanico, Gotico, Rinascimentale, Barocco - Rococò
Visita: Con permesso
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