StoriaL’abbazia di Santo Stefano in Valle Roscina, detta di Malvisciolo o di Valvisciolo, in territorio di Carpineto e diocesi di Anagni, fu data in concessione ai Cistercensi di Fossanova il 2 agosto 1247 da parte di alcuni signori locali, che l’avevano costruita qualche anno prima e dotata di diversi terreni. La data d’arrivo dei monaci bianchi è ricavabile dal contratto, anche se questo è stato male interpretato da vari autori giunti a confondere questa abbazia con quella di Nuovo Marmosolio o Valvisciolo di Sermoneta in cui confluì la comunità cistercense di Carpineto nel 1312 quando abbandonò, per motivi ignoti, Santo Stefano. Dopo tale data non si hanno più notizie dell’abbazia che probabilmente tornò coi suoi beni ai proprietari, come era chiaramente stipulato nel contratto. Del complesso monastico rimangono alcuni ruderi sul monte Malvisciolo. ArchitetturaTutti gli autori consultati riportano solo la storia dell’abbazia e quei pochi che accennano i ruderi non approfondiscono l’argomento. BibliografiaMonasticon Italiae, I, Roma e Lazio, a cura di F. Caraffa, Cesena 1981, p. 129, sch. 58.
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