San Salvatore di Monte Acuto |
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StoriaA 15 chilometri da Città di Castello, situata su un monte anticamente detto Acuto e oggi Corona. Fu fondata nel 1008 come eremo camaldolese da San Romualdo e subito fu edificata una chiesa consacrata nel 1105 dal vescovo di Gubbio. Nel 1145 le fu concesso un privilegio dal beato Eugenio III. Circa un secolo dopo era in rovina in quanto piena di debiti e il papa Gregorio IX si vide costretto ad affidare l’eremo ai Cistercensi, i quali si insediarono nel 1234, salvando cosi la sopravvivenza e la consistenza del monastero. Gli abati che vi si insediarono provenivano direttamente da Cîteaux e si sa che nel 1290 un suo abate rispondeva al nome di Egidio. I monaci bianchi rimasero per circa tre secoli e si ritirarono nel 1504, quando fu istituita la Commenda; furono quindi richiamati a reggere il monastero i Camaldolesi nel 1523, che reintrodussero l’osservanza eremitica. Attualmente il monastero è a capo degli eremi della Congregazione Camaldolese di Monte Corona. ArchitetturaSolo il Van Der Meer e il Martelli fanno accenno ad una chiesa del XII secolo con cripta. BibliografiaL. JANAUSCHEK, Originum Cisterciensium, tomo I, Vindobonae 1877, ristampa anastatica Ridgewood (U.S.A.) 1964, p. 237, DCXVII; B. G. B. G. BEDINI, Le abazie cistercensi d’Italia, Casamari 1980 (IV ed.), Le abazie cistercensi d’Italia, Casamari 1980 (IV ed.), p. 137. |
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