StoriaPer questo monastero si hanno solo pochissime notizie. Il Canivez trascrive uno statuto del 1279 in cui si affidava all’abate di Settimo e di Mirteto l’ispezione per il trasferimento di due monasteri e precisamente di Santa Maria Maddalena in Cellibus e di San Bernardo richiesta dall’abate di San Galgano. Invano si cerca negli statuti degli anni successivi il concreto trasferimento dei due monasteri. Un’altra notizia ripetuta in due circostanze diverse ce la fornisce il Signorini nel suoi manoscritti. Egli inserisce l’abbazia nell’elenco dei monasteri soggetti a San Galgano e vi aggiunge la data 1336, senza ulteriori precisazioni.
Si è nella impossibilità di stabilire con maggiore esattezza gli estremi cronologici, se non un generico ante quem, fissato nel 1279 ed un altrettanto elastico ad quem nel 1520 per indicare la sicura scomparsa dell’insediamento. Infatti non compare nella lista stilata appunto nel 1520 per un sussidio caritativo da richiedere a tutti i monasteri, a meno che, più approfondite ricerche, soprattutto nell’archivio di Stato di Siena, non portino più confortanti risultati.
(Goffredo Viti) BibliografiaFONTI INEDITE
ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE
Compagnie Religiose Soppresse, filza 396, fascicolo 18, quaderno Q e R.
FONTI EDITE
CANIVEZ, 1935, vol. III, pp. 194-195.
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