Orval |
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StoriaAbbazia cistercense belga (prov. del Lussemburgo, circondario di Virton, cantone di Florenville, comune di Villers-devant-Orval), filiazione di Clairvaux, attraverso Trois-Fontaines,fondata nella seconda metà del sec. XI, in diocesi di Treviri (oggi Namur), da monaci venuti dalla Calabria, in una valle delle Ardenne, nella contea di Chiny. Ben presto questi monaci furono sostituiti da canonici, che se ne andarono nel 1130. Nel 1131 il vescovo Albéron di Verdun, conte di Chiny, offri l’abbazia a S. Bernardo, il quale, avendo già diverse fondazioni in preparazione, incaricò, l’abate di Trois-Fontaines (Champagne) di inviare i suoi religiosi a prendere possesso di Orval. I religiosi vi giunsero nel 1132, sotto la guida di Costantino, già monaco di Clairvaux, che fu il primo abate di Orval; nacque così la cinquantatreesima abbazia cistercense. Lo stemma di Orval raffigura: su campo argentato un ruscello azzurro che si chiude con un anello d’oro con tre diamanti al naturale. La nuova fondazione prosperò rapidamente, ma un incendio devastò il monastero verso il 1252. Gli edifici furono ricostruiti, le proprietà dell’abbazia si estesero e la situazione si ristabilì. Nei sec. XV-XVI Orval soffrì non poco per le guerre che la Francia combatté contro la Borgogna e la Spagna. Nel sec. XVII l’abbazia prosperò notevolmente sotto la guida dell’abate Bernardo di Montgaillard (1605-28). Nella seconda metà del sec. XVIII il monastero venne ricostruito secondo un piano più vasto, ma i lavori non poterono mai essere condotti a termine: nel 1793 l’abbazia fu distrutta dalle truppe rivoluzionarie; la comunità venne dispersa e gli edifici caddero in rovina. La soppressione ufficiale è datata 1796. Attualmente ruderi, ma accanto, nel secolo scorso, è stata costruita una nuova abbazia abitata dai Trappisti. ArchitetturaLa chiesa dell’antico monastero, oggi in rovina, era lungo circa 60 metri e largo 20; la sua costruzione fu cominciata nell’ultimo quarto del XII secolo e terminata nei primi anni del XIII. La navata principale era divisa in sei campate coperte con volte ad ogiva costolonate, alle quali corrispondevano altrettante campate nelle navate laterali, anch’esse con coperture a volta d’ogiva costolonate, le cui spinte ricadevano su quattro pilastri contornati da quattro colonne dai capitelli decorati da fogliame e crochets. Il transetto, largo circa 30 metri, è la parte meglio conservata; la crociera del transetto era coperta con volte ad ogiva a sei vele che poggiavano su grossi pilastri circondati da un fascio di colonnette i cui capitelli erano decorati con foglie d’acanto ed altri tipi di fogliame. Su ogni braccio del transetto vi erano due cappelle quadrate coperte con volte ad ogiva. Ad di sopra della parete nord del transetto si sviluppava una fila di tre finestre a pieno centro coronate da una modanatura che si interrompeva su delle colonnette dai capitelli finemente scolpiti; il tutto era sormontato da un bel rosone a sei lobi circondato da diverse modanature. All’esterno, le suddette tre finestre, erano circondate da una modanatura che si interrompeva su dei peducci al livello dell’inizio delle arcate. La chiesa subì diversi rifacimenti: all’inizio del XVI secolo furono ricostruite le prime cinque campate della navata principale e fu rifatto il portale d’ingresso. Lo stesso portale nel 1637 venne portato ad una sola apertura delimitata lateralmente dalle statue dei santi Pietro e Paolo. Nel 1622 fu ingrandito il coro, venne creata così una terminazione ad abside semicircolare, illuminata da grandi finestre e nel 1701 vennero demolite le due cappelle del coro per costruire il deambulatorio sul quale aprivano tre cappelle a raggiera, così come risulta dalla planimetria. Nello stesso periodo vennero anche aggiunte le piccole absidi a tre lati alle due cappelle del transetto. Il Capitolo (XIV secolo) è stato recentemente restaurato. Esso è a sei campate coperte con volte ad ogiva costolonate che posano, al centro, su due basse colonne dai capitelli lievemente sgrossati, e lungo i muri su dei peducci ed ha dimensioni pari a 12,50 metri di lunghezza per 10,50 metri di larghezza. BibliografiaAbbaye d’Orval, Orval. Foto |
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