Holy Trinity |
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StoriaL’abbazia deve il nome alla divergenza ideologica tra i monaci e i mormoni anti-trinitari dello Utah. Questa variegata e dinamica setta è il frutto dell’entusiasmo escatologico del decennio 1840-50: si considera come il popolo ricostituito delle “disperse tribù d’Israele”. Spinti verso ovest dalle persecuzioni, i loro pionieri si stabilirono nel remoto Utah e, con impegno davvero eroico, fecero rifiorire il deserto. I mormoni detengono ancora il potere economico e politico dello Utah e, sebbene vadano gradatamente adottando i comuni usi americani, conservano i loro valori tradizionali dell’aiuto vicendevole, della dieta vegetariana e dei giochi all’aperto. Verso il monastero, i mormoni hanno sempre avuto un interesse turistico, improntato alla stima, ma siccome si mantengono fuori del movimento ecumenico, non sono mai scesi a dialoghi seri e costruttivi. Sul piano pratico, dei monaci essi apprezzano l’amore al luogo, il pane e il miele fatti in casa, la liturgia, ma ritengono insignificante il celibato, il silenzio, la clausura. Sul piano culturale, il dialogo dovrebbe scoprire ed evidenziare i valori letterari ed artistici, quali manifestazioni delle esperienze più sublimi, della setta; ma i mormoni, purtroppo, sono indifferenti a qualsiasi sollecitazione. Lo Stato dello Utah si trova a metà strada fra il Canada ed il Messico, ed a metà strada fra le Montagne Rocciose e il Pacifico, ed ha il suo centro propulsore nei Monti Wasatch, le cui nevi garantiscono acqua ad una prospera agricoltura, sostenendo, così, un’economia sorprendentemente viva. Le principali città, collegate con altri centri e paesi da ferrovie intercontinentali, sono cosmopolite ed ospitano consistenti comunità cattoliche. Uno di questi centri, distante circa 30 km. da Trinity, è Ogden che si specchia sul Grande Lago Salato, a 1290 metri sul livello del mare. Un po’ più in alto, a quota 1440 metri, si adagia una riserva naturale d’acqua a forma di catino, sulle cui sponde, ad un’altezza di 1500 metri, si annida l’abbazia. La corona di cime circostanti raggiunge i 2580 metri d’altezza. Tra le cime della parte orientale, c’è una stazione sciistica, raggiungibile da Huntsville, il comune di Trinity, La stagione vegetativa, a quell’altezza, è piuttosto breve e, dunque, poco o affatto favorevole alla coltivazione; i monaci, tuttavia, traggono profitto dall’abbondanza di acque da irrigazione, su cui vantano dei diritti. La luce solare di un cielo limpido si combina molto bene con un suolo particolarmente ricco di sostanze organiche, consentendo un adeguato sfruttamento dei pascoli. Essi, inoltre, vendono uova e miele dai diversi aromi, simbolo caro all’Utah, e un pane speciale molto apprezzato sul mercato locale. Benché condizionati dalla neve per diversi mesi all’anno, i monaci non mancano di esercizio fisico: come in altre case si corre o si va in bicicletta, così a Trinity si scia. Il suggestivo lago non è l’unica attrattiva di Trínity; anche l’impianto monastico, con i suoi singolari edifici, lascia un’impressione indimenticabile sui visitatori. Visto da una certa distanza, ha tutto l’aspetto di una manciata di grossi fusti d’olio riversi e seminterrati: si tratta, infatti, di capannoni semicilindrici, costruiti durante la seconda guerra mondiale per operazioni militari. Quando il monastero fu fondato da Gethsemani nel 1947, la comunità intendeva usare soltanto provvisoriamente quelle baracche, ma ogni volta che è stata sul punto di sostituirle con qualcosa di meglio, ha lasciato cadere l’idea, constatando che nel mondo tante persone – come ad esempio Madre Teresa di Calcutta – sono ben più bisognose. Le baracche, dunque, rimangono ancora in piedi, e i monaci sono contenti di continuare a vivere nascosti tra quei monti mormoni, con il loro lavoro semplice, lo studio e la liturgia senza pretese, sempre pronti a condividere con altri le loro esperienze. |
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