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Firenze

 

Storia

A quattro chilometri da Porta Romana, percorrendo la via Cassia, si giunge all’estremo lembo sud dei territorio fiorentino e appare sul Monte Santo, nella sua imponente mole, la Certosa di Firenze.

Il monastero fu voluto da Niccolò Acciaioli (1310-1365), banchiere fiorentino, Gran Siniscalco dei Regno di Napoli e Viceré di Puglia. Il Petrarca lo definì «Uomo raro in ogni tempo, unico nel nostro».

Già nel primo testamento, stilato nel novembre dei 1338, Niccolò parla in modo esplicito dei l’intenzione di voler fondare un monastero nei dintorni di Firenze. Non passarono tre anni, quando l’8 febbraio 1341, dopo essersi consigliato con i suoi amici, tra cui Giovannì Boccaccio, nel Capitolo di S. Maria degli Angeli a Firenze, veniva steso solennemente l’atto legale per la costruzione della Certosa a rimedio dell’anima sua e per la remissione dei suoi peccati. In quella occasione Niccolò Acciaioli costituì Giovanni Boccaccio, Coppo Stefani e Ugolino Campi suoi procuratori, perché si interessassero al trasferimento dei beni da lui assegnati per la nascente Certosa, a Don Giovanni, Priore della Certosa di Maggiano (Siena) e a Don Galgano, Priore della Certosa di San Girolamo (Bologna).

Il 13 febbraio dei 1341 i monaci Certosini presero possesso dei beni che consistevano in un podere con case, colombaia, forno, corte, pozzo, vigna e terra lavorativa: era questo il Montacuto, che dopo la venuta dei Certosini fu chiamato Monte Santo. Ouesto primo nucleo dell’immobile della Certosa fu immediatamente accresciuto con altre donazioni nei dintorni di Firenze.

I Lavori per la costruzione della Certosa iniziarono nello stesso anno con le rendite dei beni che Niccolò possedeva in Acaja. Non si conosce con esattezza l’architetto che progettò la Certosa, molto probabilmente vi collaborò in parte Jacopo Talenti.

Nell’albero genealogico delle Certose, questa di Firenze è la centoquindicesima. In tutto il mondo saranno 245. La Toscana fu tra le regioni italiane che accolse nel suo territorio un buon numero di queste oasi di silenzio, di pace, di preghiera e di arte. Le Certose toscane furono sei. La prima di ordine cronologico fu la Certosa di Maggiano,presso Siena, fondata nel 1314. La seconda, la Certosa di Farneta, presso Lucca nel 1340. La terza, la Certosa di Firenze nel 1341. Ancora nelle vicinanze di Siena le Certose di Pontignano e di Belriguardo, rispettivamente nel 1343 e 1345. Ultima la Certosa di Calci, presso Pisa nel 1367.

La liberalità di Niccolò Acciaioli non rimase un fatto isolato nei confronti della nascente Certosa fiorentina. Infatti la Repubblica Fiorentina e numerose famiglie patrizie contribuirono con ogni mezzo possibile al proseguimento dei lavori. Tra queste vanno ricordate gli Spini, i Visconti, i Guicciardini, i Buondeimonti, ì Bellandi, i Galluzzi, nonché alcuni fra i diretti discendenti degli Acciaioli e particolarmente il Cardinale Angiolo, che fu vescovo di Firenze dal 1385.

Nel 1345 Niccolò scriveva che per la Certosa «Sarebbe durato in eterno il suo nome in quella patria dalla quale viveva lontano da molto tempo». « lo voglio - diceva ancora - che sia lo più notabile loco a tutta Italia» e «a tutte hore che io penso a dicto munisterio son da me fugate ire et malínconie». Il tempo che purifica gli avvenimenti e li sa classificare, ha dato in parte ragione a questo nobile e orgoglioso figlio di Firenze.

I propositi di Niccolò e il suo costante pensiero di vedere la sua Certosa ultimata furono avversati da vicende non dei tutto fortunate dei banchiere fiorentino. Infatti, alla sua morte, avvenuta a Napoli l’8 novembre 1365, a ventiquattro anni dall’inizio dei lavori, la Certosa e l’annesso Palazzo degli Studi non erano ancora completati.

La primitiva Certosa era appena terminata quando, dalla fine dei quattrocento, continui rifacimenti, trasformazioni, ampliamenti, ristrutturazioni, che durarono fino all’ottocento, presentano la Certosa allo stato attuale in una struttura prevalentemente rinascimentale. Delle strutture trecentesche restano: il pianterreno dei Palazzo degli Studi, la parte muraria della Chiesa di San Lorenzo, le tombe degli Acciaioli e il corridoio, con i locali annessi, sotto il lato NordOvest dell’attuale costruzione.

L’espressione architettonica è certamente oggi l’elemento qualificante la Certosa. Il patrimonio pittorico e decorativo, una volta abbondantissimo, come risulta da indagini archivistiche, oggi è relativo. Ripetuti saccheggi e trafugamenti hanno impoverito questo patrimonio. Degni di nota sono gli affreschi dei Pontormo e dei Poccetti. I Certosini per due volte furono allontanati dalla Certosa di Firenze, la prima volta dal 1810-182 per la soppressione napoleonica, la seconda volta dal 1866-1872 per la soppressione da parte dei governo italiano. Nel 1957 i Certosini abbandonarono definitivamente la Certosa per esigenze dell’Ordine e nel 1958 lo Stato affidò il complesso demaniale ai Monaci Cistercensi della Congregazione di Casamari, che tuttora lo custodiscono.

Dopo sei secoli di vita certosina, nella Certosa di Firenze sono quindi subentrati i Cistercensi, i quali, pur con diverse finalità e diverso stile di vita, inseriti maggiormente nel contesto cittadino, aiutano a capire meglio cosa significhi un monastero: un luogo di maggiori contatti col divino, un luogo di dialogo per comunicare ai fratelli l’esperienza della preghiera.

Ad essi nel dicembre 2017 subentra la Comunità di San Leolino.

Foto

Veduta da sud-est del complesso monumentale dopo gli interventi di restauro - Morozzi, 1958-1978 Jacopo Pontormo, <i>Orazione nell’orto</i>, affresco in Pinacoteca, 1523-1527 Affresco del Pontormo in Pinacoteca Affresco del Pontormo in Pinacoteca Affresco del Pontormo in Pinacoteca
Jacopo Pontormo, <i>Compianto</i>, affresco in Pinacoteca, 1523-1527 Jacopo Pontormo, <i>Orazione nell’orto</i>, affresco in Pinacoteca, 1523-1527 Iacopo da Empoli, <i>Compianto</i>, copia dall’affresco del Pontormo in Pinacoteca, fine secolo XVI Iacopo da Empoli, <i>Discorso della montagna</i> Iacopo da Empoli, <i>Cena di Emmaus</i>, copia dal Pontormo, tela, inizio secolo XVII
Iacopo da Empoli, <i>Discorso della montagna</i> Pinacoteca Pinacoteca Piazzale della chiesa Portale della chiesa
Facciata della chiesa Rutilio Manetti, <i>Beata Margherita Certosina</i>, tela, 1620-1625 Rutilio Manetti, <i>Beata Margherita Certosina</i>, tela, 1620-1625 Arte tedesca del XVII secolo, <i>Gruppo della Crocifissione</i> Orazio Fidani, <i>Esaltazione dei simboli della Passione di Cristo</i>, volta della chiesa
Bernardino Poccetti,  <i>Esequie e apoteosi di San Bruno</i>, particolare Formella del coro della chiesa Scorcio del coro della chiesa Statua di san Bruno in chiesa Arte tedesca della fine del XVII secolo, <i>San Pietro</i>, presbiterio della chiesa
Gruppo statuario della chiesa Oculo della chiesa Giovanni Martinelli, <i>L’unione con Dio</i>, affresco sulla volta della cappella di san Bruno Giovanni Martinelli, <i>L’orazione</i>, affresco sulla volta della cappella di san Bruno Giovanni Martinelli, <i>La meditazione</i>, affresco sulla volta della cappella di san Bruno
Giovanni Martinelli, <i>La contemplazione</i>, affresco sulla volta della cappella di san Bruno Scuola bolognese, <i>San Filippo Neri</i>, tela, intorno al 1638 Decorazione nella cappella di santa Margherita di Cortona Capitelli nella cappella di santa Margherita di Cortona Decorazione nella cappella di santa Margherita di Cortona
Decorazione nella cappella di santa Margherita di Cortona Volta della cappella del Sacro Cuore Volta della cappella del Sacro Cuore Firenze, Joseph Dorffmeister, <i>Sacro Cuore</i>, nelle cappelle laterali Firenze, Corridoio nelle cappelle laterali
Volta della cappella di san Giovanni Battista Pietro Benvenuti, <i>Predica di san Giovanni Battista</i>, tela, 1810 Episodio della vita di San Giovanni Battista nell’omonima cappella Episodio della vita di San Giovanni Battista nell’omonima cappella Episodio della vita di San Giovanni Battista nell’omonima cappella
Decorazione nella cappella di San Giovanni Battista Lucio Massari, <i>Martirio dei Santi Innocenti</i> Lucio Massari, <i>Martirio dei Santi Innocenti</i>, particolare Lucio Massari, <i>Martirio di san Lorenzo</i> Bernardino Poccetti, <i>Christus Patiens</i>, affresco della cappella delle Reliquie
Bernardino Poccetti, <i>Martirio di san Giovanni Battista</i>, affresco della cappella delle Reliquie Bernardino Poccetti, <i>Martirio di san Paolo</i>, affresco della cappella delle Reliquie Bernardino Poccetti, <i>Martirio di san Pietro</i>, affresco della cappella delle Reliquie Domenico di Bartolomeo Atticciati, <i> Porta della cappella delle Reliquie</i> Ignoto, <i>Glorificazione della Madonna</i>, affresco della volta della sacrestia, secolo XVIII
Domenico di Bartolomeo Atticciati, <i> Porta della cappella delle Sacrestia</i> Vetrata della sacrestia Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>San Lorenzo</i>, vetrata, inizio secolo XVI Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>San Marco evangelista</i>, vetrata, inizio secolo XVI Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>Funerali di Raymon Diocrès, secondo giorno</i>, vetrate, inizio secolo XVI
Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>Funerali di Raymon Diocrès, primo giorno</i>, vetrate, inizio secolo XVI Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>Funerali di Raymon Diocrès, terzo</i>, vetrate, inizio secolo XVI Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>Funerali di Raymon Diocrès, Il sogno di Ugo di Grenoble</i>, vetrata, inizio secolo XVI Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>L’arrivo di san Bruno e dei compagni nel deserto della Certosa</i>, vetrata, inizio secolo XVI Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>La costruzione del monastero</i>, vetrata, inizio secolo XVI
Paolo di Brondo - Gualtieri di Fiandra, <i>Funerali di Raymon Diocrès, primo giorno</i>, vetrata, inizio secolo XVI, particolare Colloquio Benedetto da Maiano, <i>San Lorenzo fra due angeli</i>, terracotta invetriata, fine secolo XV Chiostrino del colloquio Particolare dell’affresco nel Capitolo
Bronzino Agnolo, <i>Martirio di san Lorenzo</i>, olio su intonaco Porta del capitolo Francesco Giuliano da Sangallo, <i>Monumento funebre di Leonardo Buonafede</i>, bassorilievo marmoreo, 1539 Francesco Giuliano da Sangallo, <i>Monumento funebre di Leonardo Buonafede</i>, bassorilievo marmoreo, 1539 Refettorio antico
Giuseppe Belli, <i>Busto di Pio VI</i> Armadio a muro del salottino Cappella di San Giuseppe Lunetta nel passaggio per la cappella di San Giuseppe Lunetta nel passaggio al chiostro grande
Tommaso Redi, <i>Il buon Pastore</i>, affresco, fine secolo XVII Capitello del chiostro grande Gallleria del chiostro grande Copie del Pontormo nel chiostro grande Cimitero nel chiostro grande
Cimitero nel chiostro grande Lapidi tombali nel chiostro grande Chiostro Galleria ovest del chiostro Veduta del chiostro
Copia del Pontormo sull’ingresso della biblioteca Galleria sud del chiostro Chiostrino dei conversi Cappella di san Bruno Giuseppe Sacconi, <i>Miracolo del beato Niccolò Albergatti</i>
Giuseppe Sacconi, <i>Il beato Niccolò Albergatti appare in sogno al suo segretario</i> Cappella di san Bruno Scorcio della cappella di Andrea Corsini Affresco nella cappella di Andrea Corsini Affresco nella cappella di Andrea Corsini
Affresco del vecchio negozio Veduta aerea Panorama Panorama Veduta generale
Panorama Panorama Panorama Panorama Panorama
Facciata della chiesa Piazzale della chiesa Piazzale della chiesa Piazzale della chiesa Particolare dell’ingresso
Particolare dell’ingresso Particolare dell’ingresso Ingresso al piazzale della chiesa Piazzale della chiesa Facciata della chiesa
Facciata della chiesa Facciata della chiesa Particolare della facciata della chiesa Abside della chiesa Interno della chiesa
Particolare dell’affresco sull’abside della chiesa Navata della chiesa vista dall’altare Coro della chiesa Particolare del coro della chiesa Scorcio del coro della chiesa
Particolare del coro della chiesa Coro nella chiesa Presbiterio della chiesa Scorcio del chiostro verso la chiesa Porta di una cella del chiostro
Porta di una cella del chiostro Scorcio del chiostro dei monaci Scorcio del chiostro verso l’abside della chiesa Chiostro Galleria ovest del chiostro
Chiostro Pozzo del chiostro Pozzo del chiostro Chiostrino del colloquio Chiostrino dei conversi
Chiostrino del colloquio Chiostrino del colloquio Pinacoteca Scorcio del negozio Scorcio del negozio
Angelo nel cimitero del chiostro Angioletto del cimitero Acquasantiera della chiesa Vetrata del chiostrino del colloquio Vetrata del chiostrino del colloquio
Pozzo nel chiostro grande Cappella delle donne all’ingresso Esterno della cappella di Santa Maria Lunetta del chiostro Lunetta del chiostro
Veduta della Certosa, incisione di A.Cecchini - sec. XVIII Testa robbiana del chiostro grande. 01. Adamo Testa robbiana del chiostro grande. 02. Eva Testa robbiana del chiostro grande. 03. Noè Testa robbiana del chiostro grande. 25. La Vergine
Testa robbiana del chiostro grande. 49. S. Lorenzo, martire Testa robbiana del chiostro grande. 64. S. Bernardo, monaco Pianta della clausura della Certosa - sec. XVII-XVIII   
Firenze
Nome completo: Certosa di Firenze 
Nome originario: B.M.V. de Sancto Laurentio 
Nomi alternativi: Certosa di Monteacuto; Certosa del Galluzzo; Certosa di Valdema 
 
Ordine originale: Certosini 
Ordine attuale:  
Congregazione attuale: Casamariensis 
Filiazione di:  
Linea di:  
N. di fondazione: (Janauschek):  
Stato Giuridico:  
Figlie
 
Date
Fondata nel: 1342 
Cistercense nel: 1958 
Chiusa nel: 2018 
Riaperta nel:  
Richiusa nel:  
Indirizzo

Via della Certosa 1
50124  Firenze-Galluzzo (FI)
Italia
Regione: Toscana 
Nazione: Italia 
Diocesi antica: Firenze
Diocesi attuale: Firenze
Coordinate:
43.730518, 11.221788
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Latitudine: 43° 43' 49''
Longitudine: 11° 13' 18''
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