Ripalta di Puglia |
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StoriaA pochi chilometri dal lago di Lesina e sulla sponda del fiume Fortore, in località detta Ripalta (probabilmente a causa di una rupe), esisteva già un monastero benedettino dedicato alla Madonna quando nel 1201 una comunità di Cistercensi provenienti da Casanova d’Abruzzo vi si insediò, probabilmente costruendovi una nuova chiesa o riadattando quella già presente. Situata nella piccola diocesi di Civita o Civitate, incorporata nel 1580 a quella di San Severo di Foggia, l’abbazia doveva aver raggiunto una certa tranquillità economica se, come attesta un documento, nel 1255 diede vita ad una grangia. Caduta in commenda e abbandonata in data imprecisata, probabilmente all’inizio del XVIII secolo fu affidata ai Celestini, dato che nel 1719 risultava aggregata ad una chiesa di San Severo, convento di questi ultimi. ArchitetturaDel complesso abbaziale rimane, se pur incompleta, soltanto la chiesa di Santa Maria, rilevata dalla Wagner-Rieger e riportata successivamente da Dimier. La pianta originaria era probabilmente a croce latina: il corpo centrale (andato perduto ma ipotizzato dalla studiosa tedesca in base ad alcune tracce del muro sinistro) sarebbe stato costituito da tre navate di cinque campate mentre ancora riconoscibili sono transetto e abside. Quest’ultima è a forma quadrata, affiancata a destra e a sinistra da due coppie di cappelle rettangolari che si aprono sul transetto, costituito da cinque campate. Dal disegno della Wagner-Rieger tutti gli ambienti risulterebbero voltati a crociera compresa l’abside che però è esapartita. Lo schema, comprese le tre aperture nella parete di fondo, richiamerebbe i caratteri della tipica pianta bernardina ed è da sottolineare nel transetto la presenza di una cappella nella parte occidentale del braccio destro ma non di quello sinistro, come si può notare anche nella chiesa di San Martino al Cimino. Foto |
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