Santo Spirito d’Ocre |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
StoriaL’abbazia benedettina di Santo Spirito d’Ocre fu fondata nel 1226 dal beato Placido in località Peretola. Il terreno gli era stato donato quattro anni prima da Bernardo, conte di Ocre, e da sua madre Roalda perché ci fosse eretta una casa religiosa intitolata allo Spirito Santo. Nel 1248 Placido morì e l’abbazia, per sua richiesta, passò all’osservanza cistercense e alle dipendenze di Casanova d’Abruzzo. La sua fortuna, legata ad alcuni miracoli attribuiti al beato fondatore, terminò presto e cadde in commenda ai primi del ’300: una prima volta nel 1310 e una seconda, insieme a Casanova stessa, nel 1331. Ridottosi il numero di monaci presenti, entrò a far parte della Congregazione Regolare Romana nel 1632 e nel 1692 fu soppressa da Innocenzo X. Nel XIX secolo il complesso fu ridotto a cimitero e poi completamente abbandonato. È stato pesantemente restaurato all’inizio degli anni ’70. ArchitetturaNon disponendo di una planimetria dell’abbazia, ci si limiterà ad una breve analisi della chiesa desunta dagli autori presi in considerazione. Si presenta ad aula unica, lunga 30 metri e coperta originariamente da una volta ad ogiva carenata alla quale furono poi sostituite in alcuni punti travature a vista forse in seguito a crolli del XVIII secolo. Non è di questo parere la Barbato, che vede nelle capriate una soluzione per completare la copertura, dato che la volta ad ogiva non era stata terminata. Comunque la chiesa avrebbe conservato la struttura benedettina, visto che i cistercensi si sarebbero limitati a modificare i pilastri e due arcate sopra al presbiterio, rese acute; l’ingresso si trova poi nella parete laterale, non avendo la chiesa una facciata. L’importanza di Santo Spirito sarebbe nella sua rassomiglianza con Santa Maria ad Criptas e San Pellegrino di Bominaco, che sarebbero state sue dipendenze. BibliografiaG. COSTA, Il convento di S. Angelo d’Ocre e le sue adiacenze, s.l. 1954 (II ed.); BURATTI-CIVITA-MEZZANOTTE, pp. 50-51. UMBERTO DEGANO, Storia ed arte delle ville d’Ocre, Deputazione Abruzzese di Storia Patria, Studi e Testi, n. 20, L’Aquila 1996 Foto |
|