Rivalta Scrivia |
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StoriaPapa Paolo III con la bolla del 12 novembre 1538 unì l'abbazia alla Congregazione Cassinese di Santa Giustina che venne assegnata ai monaci benedettini di San Nicolò del Boschetto di Genova. ArchitetturaLa chiesa abbaziale rispecchia pienamente lo stile di transizione proprio dei principali edifici cistercensi italiani sorti negli stessi anni, caratterizzato da elementi decorativi lombardi tradizionali. Essa fu edificata a partire dal 1180-81 fino alla metà del XIII secolo. Ha lo schema di croce latina a tre navate, composte di quattro campate compresa quella d’incrocio col transetto; come la maggior parte delle chiese cistercensi è rivolta con l’abside verso est e la facciata a ovest. Tutte le volte, tanto nella navata principale, come in quelle minori, sono ogivali e cordonate, su pianta quadrata, e della medesima forma è anche il coro, affiancato da due cappelle per lato voltate a botte a sezione acuta. All’esterno in corrispondenza degli angoli dell’abside e delle cappelle, vi sono dei contrafforti a disposizione bipartita ad angolo retto e molto sporgente; questi ultimi elementi si ritrovano anche sul muro esterno della navata laterale sinistra e del transetto, e sono in diretto rapporto con ciascuna campata delle volte interne, mentre sono assenti sulla muratura della navata destra. La particolarità di questa chiesa è la struttura dei piloni, tutti diversi l’uno dall’altro e portanti tutti archi a sesto acuto. Sopra la campata centrale, d’incrocio col transetto, sorge un campanile in forma di torre quadrata. La facciata dell’edificio è incompiuta, arricchita solamente da un oculo a dal portale barocco, incorniciati da un arco a leggera sezione acuta. Negri oltre a considerarla quale testimonianza di un non concluso lavoro di costruzione, avanza anche l’ipotesi che il fronte originario fosse stato demolito, segnalando come prova il fatto che restano in vista sul paramento murario le metà esterne degli ultimi due appoggi poligonali, coi loro coronamenti a dentelli. Tale facciata non ebbe mai un portico, com’era invece consuetudine delle chiese cistercensi, e questa constatazione deriva dal fatto che di esso non esistono tracce e mai è nominato in qualche documento. BibliografiaM. MARZIANO, La fabbrica cistercense dell’abbazia di Rivalta Scrivia, in “Bollettino della Società Storica Tortonese. Ilulia Dertona, XVI-XVIII (1968-1970), pp. 90-106; L abbazia di Rivalta Scrivia e la scuola pittorica tortonese dei secoli XV e XVI, Tortona 1981; L. TACCHELLA, Insediamenti monastici delle Valli Scrivia, Borbera, Lemme, Orba e Stura, Novi Ligure 1985, pp. 37-44; P. LUGANO, I primordi dell’abbazia di Rivalta Scrivia, ristampa anastatica, Ovada 1987. Foto |
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