Michele alla Verruca, San |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
StoriaUgo, Marchese di Toscana, fondò un monastero dedicato a San Michele per i monaci benedettini, durante la seconda metà del secolo X. Nel 1084, i monaci di San Michele acquistarono un ospizio in Pisa, cioè l’oratorio di San Nicola e l’annesso monastero che serviva ai monaci di San Michele, quando per necessità si dovevano recare in città. Successivamente, in data imprecisata, fu abitata dai Vallombrosani. L’ingresso dei Cistercensi avvenne intorno al 1261, sebbene la data sia controversa tra gli studiosi. Nel 1292 i cistercensi vendettero San Nicola agli eremiti Agostiniani ed entrarono in possesso del monastero di Sant’Ermete, fuori porta orientale di Pisa, sulla sinistra dell’Arno, che dal nome della valle, fu chiamato, in seguito, Sant’Ermete all’Orticaia. In alcuni documenti, conservati tutti nell’archivio arcivescovile di Pisa, l’abate di San Michele è detto anche abate di Sant’Ermete. Nella prima metà del secolo XIV, a causa delle continue guerre che rendevano pericolosa la zona, gli abati della Verruca dimoravano spesso a Sant’Ermete. Verso la fine del secolo XIV San Michele incorporò i monaci di Santa Maria di Mirteto. Nel 1432, durante una guerra, l’abbazia di San Michele fu completamente distrutta, come pure Santa Maria di Mirteto ed i monaci si ritirarono a Sant’Ermete. Il 9 agosto 1470, l’abate Zaccaria acquistò il monastero di San Benedetto di Pontonorio dai Cappellani della chiesa Primaziale di Pisa, come risulta anche da un diploma del 29 gennaio 1471 ed i monaci vi si trasferirono. Nel 1497, al momento della costituzione della Congregazione di San Bernardo in Italia da parte di Papa Alessandro VI anche San Benedetto di Pontonorio era scomparsa, in quanto non è elencata tra le abbazie congregate. (Goffredo Viti) ArchitetturaNon si hanno elementi per trattarne. BibliografiaD. SCORZI, La Verruca e l’antica badia di S.Michele, Pisa 1907; P. DEL GUERRA, La Verruca - Badia - Montemagno, Pisa 1928; B. G. BEDINI, Le abazie cistercensi d’Italia, Casamari 1980 (IV ed.), pp. 165-166.
FONTI INEDITE ARCHIVIO ARCIVESCOVILE DI PISA: Diplomatico: San Michele alla Verruca Cartulari: alle date
FONTI EDITE UGHELLI, 1717-1721, vol. III, p. 421. A. F. MATTHAEJI, Ecclesiæ Pisanæ Historia, 2 voll., Lucca 1768-1772, vol. I, 89 e vol. II, 54. G. B. RAMPOLDI, Geografia dell’Italia, 3 voll., Milano; 1832-1834, vol. III, 1393. CANIVEZ, Indices, vol. VIII, 1941, p. 457.
LETTERATURA JONGELINUS, 1640, VII, 77, n. 48, 49. LUBIN, 1693, pp. 419, 430. MITTARELLI, 1755-1773, vol. III, p. 311. REPETTI, 1833-1846, vol. I, p. 201; vol. II, p. 75; vol. III, p. 690; vol. V, p. 701. JANAUSCHEK, 1877, DCLXIII, p. 254. D. SCORZI, La Verruca e l’antica badia di S. Michele, Pisa 1907. G. DEL GUERRA, La Verruca-Badia-Montemagno, Pisa 1928. COTTINEAU, 1939, vol. II, col. 3347. AA.VV., Il Beato Eugenio III, Pisa 1954, pp. 33-35. BEDINI, 1964, pp. 165-166. NEGRI, 1981, p. 242. Foto |
|