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San Salvatore di Monte Amiata

 

Storia

Sanctus Salvator de Monte Amiata. Fondazione benedettina, prima del 762, successivamente, dal 17 aprile 1228, cistercense.

Il documento più antico è del settembre del 770. In base alle ricerche del Kurze, sembra da scartare una eventuale presenza Camaldolese nel monastero. Il patrimonio economico dell’abbazia fu notevolissimo, come risulta dalla pubblicazione dei documenti, editi dal Kurze, per gli anni 763-1198.

Al secolo VIII probabilmente è da datare la cripta, mentre non si hanno reperti della primitiva struttura del monastero. Tra la fine del secolo X e la prima metà dell’XI si registra la costruzione della chiesa abbaziale, consacrata il 13 novembre 1035. Quasi inesistenti sono i resti del monastero ascrivibile al periodo della consacrazione della chiesa.

Il 17 aprile 1228 Gregorio IX decreta la sostituzione dei benedettini con i cistercensi provenienti direttamente da Cîteaux. Un attenta consultazione, almeno del Diplomatico di Cestello e del Diplomatico di Monteamiata dimostrano come il patrimonio di San Salvatore è accresciuto notevolmente durante i primi secoli della presenza cistercense. Così pure l’importanza politica dell’abate che gode di privilegi come un vero e proprio feudatario. L’abate inoltre esercita, in campo religioso e civile, l’amministrazione della giustizia in tribunale. La condizione privilegiata di San Salvatore, provoca, lungo i secoli, malcontenti e rivalità, in primo luogo con il vescovo di Chiusi, che mal sopporta l’esenzione e i privilegi dell’abbazia.

Nel 1497 essa entra a far parte della costituita Congregazione Cistercense di San Bernardo in Italia, eretta da Alessandro VI il 23 dicembre 1497 con la bolla Plantatus in agro Dominico, insieme ad altre 33 abbazie.

La seconda metà del Cinquecento e quasi tutto il Seicento segnano numerose ristrutturazioni nel complesso abbaziale e nella stessa chiesa monastica, segno di una vitalità economica ed un fervore all’interno della comunità monastica. Tuttavia queste ristrutturazioni, in alcuni ambienti radicali, non permettono la lettura degli eventuali interventi architettonici, subito dopo l’arrivo dei cistercensi, che molto probabilmente ci dovettero essere per adeguare le strutture preesistenti alle esigenze più articolate dei monaci provenienti da Cîteaux. Mi riferisco al lato orientale del monastero, dove nella planimetria delle abbazie cistercensi figura il lato riservato ai fratelli conversi, assente nell’architettura benedettina, fino alla fine del secolo XIII.

Il Settecento, invece, si presenta per la comunità monastica di San Salvatore con molti problemi, legati soprattutto alla mediocre e alle volte scadente disciplina interna di alcuni membri e alla trascurata osservanza regolare di tutta la comunità, come risulta dalla corrispondenza del Cancelliere della Provincia, che, a nome del Regime, invia agli abati e a singoli monaci del monasteri congregati.

La soppressione di Pietro Leopoldo del 1783 condanna il monastero ad una oscura fine. Le chiese dipendenti dall’abbazia con i benefici ad esse legati diventano proprietà del vescovo diocesano; quasi tutto il patrimonio terriero è venduto al migliore offerente; nel 1788 gli stessi edifici claustrali sono venduti a privati e di lì a poco sono adattati ad abitazioni private senza alcun riguardo alle strutture architettoniche ed alle decorazioni; anche la chiesa è coinvolta in questa frenetica trasformazione e così la cripta diventa l’ossario del membri della Confraternita di San Marco papa, cui è data in custodia.

Nel 1925 si fanno i primi interventi per porre fine al degrado ormai secolare dell’intero complesso monastico con generici lavori di restauro che durano fino al 1930; Nel 1939 la chiesa e parte del monastero furono concessi dl nuovo al cistercensi della Congregazione di San Bernardo in Italia, che curano la parrocchia annessa all’antica chiesa abbaziale. Dal 1960 i monaci cistercensi, gradualmente hanno riacquistato quasi tutto l’antico complesso abbaziale, restaurandolo con la necessaria demolizione delle infrastrutture ottocentesche. Lo Stato invece ha provveduto alla ristrutturazione della chiesa abbaziale e della stupenda cripta.

Le iniziative del Comune di Abbadia San Salvatore e della comunità cistercense organizzate per il 1985, 1986 e 1987 si stanno rivelando di estremo interesse per un approfondimento in senso storico della funzione e significato dell’abbazia nel territorio amiatino, lasciata purtroppo, nonostante la discreta bibliografia che direttamente la interessa, ai margini degli interessi sia degli storici che del popolo del circondario.

(Goffredo Viti)

Bibliografia

Dizionario degli Istituti di Perfezione, Roma 1974 (in corso), VIII (1988) coll. 627-630 (G. VITI);

L’abbazia di San Salvatore al Monte Amiata. Documenti storici – architettura - proprietà, a cura di W. Kurze - C. Prezzolini, Firenze 1988.

FONTI INEDITE

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA:

Diplomatico di San Salvatore di Monteamiata;

Diplomatico Riformagioni;

Capitoli (Caleffo vecchio, Caleffo dell’Assunta);

Conventi (Busta 4).

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE:

Diplomatico di Cestello (passim);

Compagnie Religiose Soppresse: Filza 388, fasc. 8; 393, 14; 394, 15; 396, 18; 439, 175 fino a Filza 475, 290; 553, 539.

ARCHIVIO SEGRETO VATICANO:

Armadio C, fasc. 27, n. l.

BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA:

Archivio Chigi; cod. Vat. Barb. 3214, 3229, 3231;

cod. Vat. Ottob. 3139.

BIBLIOTECA COMUNALE DI SIENA:

cod. B VI 9; B VI l; B VI 8; B VI 11; B VI 15; B VI 19.

BIBLIOTECA RICCARDIANA FIRENZE:

cod. 3812.

BIBLIOTECA VITTORIO EMANUELE ROMA:

Codd. 629-630 (codd. Gregoriani 39,40);

cod. 2118 (Sessoriano 214);

cod. 2115 (Sessoriano 213).

FONTI EDITE:

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LETTERATURA

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AA.VV., Abbadia S. Salvatore. Comune e monastero in testi dei secoli XIV-XVIII, in “Documenti e storia”, a cura di ASCHERI M., Abbadia San Salvatore 1986.

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Foto

Ingresso del borgo Facciata della chiesa Chiesa vista dall’ingresso Navata della chiesa Chiesa vista dall’altare
Monofora della cripta Capitello della cripta Capitello della cripta Capitello della cripta Capitello della cripta
Capitello della cripta Scorcio della cripta Scorcio della cripta Scorcio della cripta Scorcio della cripta
Scorcio della cripta Scorcio della cripta Scorcio della cripta Scorcio della cripta Scorcio della cripta
Lato sud del chiostro Lato sud del chiostro Passaggio nel lato dei conversi Resti archeologici nella sala capitolare  
San Salvatore di Monte Amiata
Nome completo: San Salvatore di Monte Amiata 
Nome originario: Sancti Salvatoris de Monte Amiata 
Nomi alternativi:  
 
Ordine originale: Benedettini 
Ordine attuale: Cistercensi 
Congregazione attuale: S. Bernardi in Italia 
Filiazione di: Cîteaux
Linea di: Cîteaux
N. di fondazione: (Janauschek): 600 
Stato Giuridico: Abbazia 
Figlie
 
Date
Fondata nel:  
Cistercense nel: 10/07/1228 
Chiusa nel: 1793 
Riaperta nel: 1939 
Richiusa nel:  
Indirizzo
Abbazia San Salvatore
Via del Monastero, 28
53021  Abbadia San Salvatore (SI)
Italia
Regione: Toscana 
Nazione: Italia 
Diocesi antica: Clusina
Diocesi attuale: Montepulciana-Chiusi-Pienza
Coordinate:
42.87792324502461, 11.68025405044947
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Latitudine: 42° 52' 40''
Longitudine: 11° 40' 48''
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Telefono: +39 (0577) 778083 
Fax +39 (0577) 778083 
e-mail abbaziasansalvatore@virgilio.it
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Indirizzo Web Web

Wiki    
Stato dell’edificio: Intatto con comunità
Stile dell’edificio: Romanico, Rinascimentale
Visita: Guidata con offerta
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