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Stična

 

Storia

L’abbazia di Stična è il più antico monastero della Slovenia, appartenente alla filiazione di Morimond attraverso Ebrach e Rein. La costruzione fu iniziata tre decenni dopo la fondazione dell’ordine cistercense sotto il patriarca di Aquileia Peregrino e fu consacrata l’8 luglio 1156.

Negli anni successivi molti benefattori arricchirono il monastero con donazioni, ma le incursioni turche del ’400 e quelle seguenti arrecarono gravissimi danni agli edifici.

Nel 1784 il monastero venne soppresso con decreto dell’imperatore Giuseppe II.

La vita monastica fu ripresa solo nel 1898 ed è proseguita fino a tutt’oggi.

Il monastero di Stična è un monumento rilevante poiché in esso troviamo testimonianza dei più importanti stili architettonici quali il romanico, il gotico, il rinascimentale e il barocco.

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Architettura

Un documento della fine del XII sec. testimonia che il costruttore del Monastero fu il “cementarius” Michael, d’origine francese.

Il complesso si sviluppa come un gruppo di edifici razionalmente disposti, circondati da mura e dotato di torrette.

La parte più antica è costituita dalla chiesa, il chiostro, alcuni edifici annessi, la cappella esterna di S. Paolo e le fondazioni della chiesa di S.Caterina situata a nord, fuori dalle mura.

La Chiesa, comunque, non rivela più l’origine romanica. L’ impianto iniziale presentava tre navate, transetto trasversale e cinque absidi, due delle quali si trovavano ai lati del transetto. La copertura era piana. La pianta così concepita non rispecchiava quella tipica “bernardina” ma ripeteva su base benedettina arcaica sull’esempio di Cluny II (sec.X). Dopo i rimaneggiamenti del periodo barocco sono rimaste solo alcune delle testimonianze dell’impianto primitivo che riguardano più la planimetria di alcuni degli spazi originari. La chiesa rimase a tre navate con transetto e delle absidi venne mantenuta solo quella centrale. Nel primo barocco, con l’abate Jakob Reinprecht (1603-1626), si aggiungono nuovi elementi architettonici e nuove decorazioni. Il tetto piano viene trasformato, e l’intersezione tra navate centrale e il transetto viene sostituito dalla cupola.

Il chiostro, a sud della chiesa, centro attivo del monastero, conserva lo stile del primo gotico. Si conservano due bifore, del periodo romanico, che si affacciano nella sala capitolare. Nel medioevo l’ingresso alla chiesa per i monaci era possibile attraverso il chiostro oltre che dalla tradizionale scalinata (oggi scomparsa) che dal dormitorio dei monaci scendeva in chiesa. Sul lato nord del chiostro si trova il Refettorio dei monaci, che inizialmente aveva l’altezza fino alla capriata del tetto, che dal periodo barocco venne diviso da una volta, ed ora, sopra il refettorio, si trova la Biblioteca. L’ala meridionale venne prolungata tra il 1550 e il 1566 aggiungendo un’ala a due piani denominata Abbazia di Neff (dal nome dell’abate in carica).

Nel grande cortile si trova l’ingresso principale al monastero del secolo XIII. A nord sorge un edificio rinascimentale, l’antica prelatura, e ad ovest il cortile è delimitato dalla sala capitolare. Nella parte meridionale dal ’700 fu edificato un edificio barocco: la Cappella dell’Abate.

Degli edifici costruiti al di fuori delle mura del monastero bisogna ricordare il granaio. Fatto costruire per volere dell’abate Ludvik, il nobile Raumstrüssel, l’edificio ha tre piani ed è un vero esempio di maestria tecnica.

Altro edificio da ricordare è il gazebo, realizzato dall’abate Jacob su pianta ottagonale. Padiglioni di tale forma erano a quei tempi ubicati in molti giardini di castelli, ma questo gazebo è estremamente importante poiché è l’unico in Slovenia risalente al primo ’600.

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Arte

Nella chiesa le decorazioni architettoniche, gli stucchi ornamentali, gli stemmi delle regioni, gli stemmi vescovili e religiosi gli affreschi che decorano la cupola e le navate sono in stile barocco. Le lapidi sepolcrali, di cui la più interessante è quella dell’abate Jacob, e gli arredi della chiesa sono del periodo tardo barocco. La statua della Vergine posta nell’altare maggiore risale al primo barocco. La Via Crucis, opera del pittore Fortunat Bergant da Kranj, risale al 1766.

Per ciò che riguarda il chiostro, a causa delle regole dell’ordine cistercense che imponevano forti limitazioni all’arte figurativa, solo nella galleria che affianca la chiesa sono stati inseriti, molto probabilmente in epoca successiva, e conservati alcuni volti e nelle volte alcuni elementi pittorici.

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Bibliografia

M. Zadnikar, Stična in zgodnja arhitektura cistercijanov, Ljubljana 1977.

M. Zadnikar, Guida all’abbazia di Stična, Stična 2001.

M. Zadnikar, Samostan Stična in njegove znamenitosti, Ljubljana 2001.

Foto

   
Stična
Nome completo:  
Nome originario:  
Nomi alternativi:  
Stemma
Ordine originale: Cistercensi 
Ordine attuale: Cistercensi 
Congregazione attuale: Augiensis 
Filiazione di: Rein
Linea di: Morimond
N. di fondazione: (Janauschek):  
Stato Giuridico:  
Figlie
 
Date
Fondata nel: 1156 
Cistercense nel: 1156 
Chiusa nel: 1784 
Riaperta nel: 1898 
Richiusa nel:  
Indirizzo
Cistercijanska opatija Stična
Stična, 17
1295  Ivančna Gorica
Slovenia
Regione: Dolenjska 
Nazione: Slovenia 
Diocesi antica: Aquileia
Diocesi attuale: Ljubijana
Coordinate:
45.96029115032115, 14.79913966578575
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Longitudine: 14° 47' 56''
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e-mail ocist.sticna@rkc.si
anton.nadrah@rks.si
Indirizzo Web Web

Wiki  
Stato dell’edificio: Intatto con comunità
Stile dell’edificio: Cistercense primitivo, Barocco - Rococò
Visita: Possibile
Attività
Lavori: Agricoltura - Confezione ostie - Farmacia - Apicoltura - Tipografia
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