Maria della Vittoria, Santa |
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StoriaL’abbazia di Santa Maria della Vittoria fu fondata nel 1274 presso Scurcola Marsicana per volontà di Carlo I d’Angiò che aveva intenzione in tal modo di celebrare la vittoria da lui ottenuta su Corradino di Svevia nel 1268 a Tagliacozzo. Il re stabili anche che come abbazia madre la Vittoria avesse Le Loroux, nel ducato d’Angiò, anche perché era da là che provenivano i soldati che lo avevano aiutato nella sua campagna militare in Italia meridionale. Gli inviati dal monastero francese e quelli di Carlo (tra cui il probabile ideatore della costruzione Pietro “de Chaule”) insieme all’abate di Casanova d’Abruzzo scelsero il luogo più idoneo per la nuova fondazione e si cominciarono subito i lavori. Nel 1277 i primi monaci furono chiamati ad occuparla ma l’abbazia non era terminata e lo stesso può dirsi della chiesa quando l’anno dopo Carlo I la consacrò. Santa Maria della Vittoria fu probabilmente completata nel 1282, se proprio in quell’anno il re ordinò le vetrate. Grazie alla ottima dotazione di terre l’abbazia divenne importante ma nel XV secolo i cistercensi francesi la dovettero abbandonare per l’arrivo degli Aragonesi e vi giunsero i benedettini. Nel 1502 però tutto il complesso fu gravemente danneggiato da un terremoto, abbandonato nel 1550 e demolito dagli abitanti di Scurcola per ricavarne materiale da costruzione. Oggi restano i ruderi dell’abbazia e due portali trasferiti in chiese vicine. ArchitetturaUn’analisi del complesso può essere fatta attraverso la planimetria del Gavini, riportata dal Dimier. La chiesa era a croce latina, orientata da oriente ad occidente, con bracci del transetto poco sporgenti, abside piatta con cappelle quadrate sui lati separate tra loro da due pilastri cruciformi. Proprio queste cappelle voltate a crociera sono la particolarità della chiesa. Il corpo centrale era a tre navate e sei campate scandite da pilastri rettangolari. Sulla copertura non si può dire nulla di certo ma presumibilmente doveva essere a volte. Interessante sarebbe un confronto con Realvalle, costruita nello stesso periodo e forse sotto la stessa direzione. BibliografiaP. EGIDI, Carlo d’Angiò e l’abbazia di S. Maria della Vittoria presso Scurcola, in “Archivio Storico per le Province Napoletane”, XXXVI (1909), pp. 252-291; 732-767 e XXXVII (1910), pp. 125-175; A.C. BURATTI-M. CIVICA-G. MEZZANOTTE, Comunità cistercensi in Abruzzo, in "Città e Società", XI (1980), pp. 46-65. Foto |
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