Maulbronn |
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StoriaL’abbazia di Maulbronn fu fondata nel 1139 da un gruppo di monaci provenienti dall’abbazia di Neubourg, della filiazione di Morimond, nella diocesi di Spira, per volere del cavaliere Walter di Lomersheim. Rappresenta uno dei complessi monumentali cistercensi più belli. La ricca dotazione e il rapido sviluppo resero possibili due nuove fondazioni: Schöntal (1158) e Bronnbach sul Meno (1166). Nel 1534 il duca Ulrico, in qualità di sovrano, diede l’avvio alla riforma del monastero. Nel 1556 il monastero fu trasformato in scuola monastica evangelica, il cui direttore mantenne il titolo di abate. Negli anni 1630-1632 e 1634-1648 fu di nuovo abitato dai cistercensi, poi divenne definitivamente seminario teologico evangelico. Nel 1993 l’abbazia è stata dichiarata dall’UNESCO bene di interesse mondiale. Attualmente è occupata dai Protestanti che continuano la scuola di formazione teologica per i loro fedeli. ArchitetturaGli edifici monastici, ad eccezione del dormitorio dei monaci, sono in buono stato di conservazione ed hanno mantenuto i loro caratteri originari. Il complesso, come nel caso di Poblet, è circondato da una cinta muraria, che in parte esiste ancora. Intorno al grande cortile sono sistemati quelli che una volta erano i locali di servizio dell’abbazia (laboratori, granai, stalle ed edifici per l’amministrazione). Il prospetto principale del monastero è molto vario in quanto è composto dalla facciata della chiesa a destra e a sinistra dall’ala occidentale dell’abbazia, che comprende le cantine e il refettorio dei conversi (1201). L’attuale complesso abbaziale, oltre che l’abbazia in senso stretto presenta, soprattutto nella zona antistante la facciata della chiesa, un complesso notevolissimo di edifici, che erano destinati all’attività produttiva che non poteva essere svolte all’interno del recinto monastico vero e proprio e che la comunità esercitava già nei secoli XIV e XV. Maulbronn ha esercitato sempre un grande fascino presso gli artisti e letterati tedeschi che dal secolo XV fino agli inizi di questo secolo sono stati a contatto con l’illustre abbazia per i più disparati motivi, o perchè hanno studiato nella scuola monastica o perchè hanno trascorso, a vario titolo, un periodo della loro vita all’interno dell’abbazia: Giovanni Kepler, Karl Friedrich Reinhard, Friedrich Hölderlin, Hermann Kurz ed infine Hermann Hesse che ha incentrato molti momenti del suo romanzo “Narciso e Boccadoro” negli ambienti di Maulbronn e così pure nel “Gioco delle perle di vetro” colloca Maulbronn nella provincia di Castalia nella circoscrizione dell’armonia e del puro spirito. La costruzione della chiesa, situata sul lato sud dell’abbazia, cominciò nel 1150 e fu condotta a termine velocemente. La consacrazione avvenne infatti nel 1178. L’edificio è diviso in tre navate, composte da dieci campate. Le cappelle, che sono situate lungo la navata laterale meridionale, furono costruite successivamente, prendendo spunto dalla chiesa di Eberbach. Il transetto è molto stretto, e fu realizzato molto simile a quello di Wettingen (Svizzera), anche questa fondata per filiazione da Morimond. In ciascuno dei bracci del transetto si aprono tre cappelle quadrate. Le campate delle navate e il transetto furono coperti da volte a crociera costolonata solo nel sec. XV. Originariamente la chiesa aveva una semplice copertura lignea. Il coro dei monaci è separato da quello dei conversi da una tribuna romanica con porta centrale, secondo una consuetudine antica. Il coro tardogotico è in quercia ed è decorato da bellissimi intagli. Davanti all’altare maggiore si trovano la tomba del vescovo fondatore Günther di Spira (morto nel 1161) e una sedia a tre posti riccamente intagliata. Nel 1210 fu realizzato il portico davanti alla facciata della chiesa. Tale portico è composto da tre campate coperte da volte a crociera, e, sul lato occidentale, ha tre grandi finestre. Il lato nord della chiesa s’affaccia sul chiostro gotico (sec. XIII – XIV). Gli ambienti più suggestivi sono il capitolo e i refettori. La sala capitolare, risalente al sec. XIV, è divisa in otto campate coperte da volte stellate. Il refettorio dei monaci risale al sec. XIII. Diviso in tre navate di otto campate, ha mantenuto i suoi caratteri originari. Di fronte alla sua entrata si può ammirare una splendida fontana a tre vasche all’interno del padiglione ottagonale, coevo al refettorio. Il refettorio dei conversi, uno dei più belli delle abbazie cistercensi, è una grande sala romanica. E’ divisa in due navate di otto campate, le cui volte sono impostate centralemente su colonne binate e sulle murature laterali con peducci molto semplici. Foto |
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