Architettura cistercense
La sala capitolare
Architettonicamente è un ambiente impostato ad
quadratum, suddiviso in spazi uguali da uno o più pilastri. Dopo la
chiesa e il chiostro è certamente il luogo più importante per l’abbazia.
In questa sala si concludeva ogni giorno l’ufficio di
Prima con la lettura del Martirologio, con le rogazioni sui
lavori dei campi e con la lettura di un capitolo della Regola di San
Benedetto. In essa si tiene il capitolo delle colpe durante il quale
i monaci si accusano spontaneamente delle mancanze pubbliche contro la
regola. Vi si svolgono anche le riunioni comunitarie per questioni
riguardanti il monastero, come l’elezione dell’abate, l’ammissione al
noviziato e alla professione dei consigli evangelici, gli acquisti e le
vendite dei terreni e tutti i problemi di una certa importanza.
Il capitolo monastico rappresenta il primo esempio di
democrazia effettiva in cui viene dato a tutti i monaci il diritto di
esprimere liberamente il proprio parere su tutte le questioni che riguardano
il monastero. “Tutte le volte che in monastero si devono trattare
questioni importanti, l’abate convochi tutta la comunità, ed esponga lui
stesso di che si tratti. E udito il consiglio dei fratelli, consideri la
cosa dentro di se, e faccia quel che giudicherà più utile.
È per questo che abbiamo detto
di convocare tutti a consiglio, perché spesso è al più giovane che Dio
rivela la decisione migliore”. (Regola, Cap. III).
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