StoriaIn località Asciano, frazione di San Giuliano Terme. Le sue origini sono incerte, anche se si pensa che quando si insediarono i Cistercensi essi già trovarono un piccolo monastero: ciò avviene sicuramente prima del 1227, anno in cui il monastero era nominato nella Bolla Papale di Gregorio IX del maggio 1227 che indicava «abbatis et conventus S. M De Morteto Ord. Cist. Dioec. Pisanae». Dopo qualche decennio l’abbazia doveva essere scesa al rango di priorato, esistendo infatti un carteggio della fine di agosto del 1258 tra Papa Alessandro IV e il “Priore” di Mirteto; questo declassamento fu dovuto probabilmente a causa di un’insufficiente consistenza patrimoniale e una famiglia monastica esigua.
In data ignota essa cessò di essere anche un priorato e passò, come casa dipendente, sotto l’abbazia di San Michele della Verruca, nella stessa diocesi di Pisa, la quale fu distrutta nel 1432 nel corso di una guerra locale; Santa Maria de Mirteto si dovette estinguere completamente in quanto nel 1497 non era nella lista delle abbazie entrate a far parte della Provincia Toscana della Congregazione Italiana di San Bernardo. ArchitetturaLa chiesa, di piccole dimensioni, anche se in rovina, è tuttora esistente. Essa presenta uno stile romanico-pisano e ciò ha fatto pensare all’esistenza di un precedente monastero. Come parrocchia funzionò fino alla metà del XIX secolo, precisamente come oratorio privato della famiglia Ricci, poi fu abbandonata. Attualmente è di proprietà privata della famiglia Rossi. BibliografiaMonasticon Italiae, I, Roma e Lazio, a cura di F. Caraffa, Cesena 1981, p. 136, sch. 87;
E. CARAFFA, I monasteri florensi del Lazio meridionale, in Storia e messaggio in Gìoacchino da Fiore, Atti del I Congresso Internazionale di Studi Gioachlmiti, S. Giovanni in Fiore 1980, pp. 451-471.
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