Strada |
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Storia994 Bernardino di Mandello Boccadiferro edifica la chiesa di S. Maria in Strada, ornandola di ogni cosa necessaria. 1011 La chiesa è retta dai Camaldolesi, molti privati fanno donazioni di terreni, l’abbazia possiede una grangia a Bagno. 1249 (1250) I monaci camaldolesi decidono unanimemente di passare all’ordine cistercense e, chiedono l’unione a Chiaravalle della Colomba; all’abbazia. di S. Maria. in Strada appartengono tra chiese e cappelle. 1252 Bernardino Boccadiferro, imparentato con il fondatore, e Rolandino da Bagno edificano lì monastero (di quell’antica costruzione o resta solo il campanile, sono inoltre visibili tracce nel disegno della pianta e nella canonica). 1255 All’abate è affidato il monastero cistercense femminile di S. Maria della Misericordia di Modena, egli vi compie una. visita, segnalata nel documenti, nel 1315. 1316 L’abbazia è esentata, dal pagare le decime ecclesiastiche segno che le sue condizioni economiche non sono floride. 1357-1361 Nella zona avvengono diversi scontri militari tra le truppe dei Visconti e i marchesi di Ferrara e Mantova. 1364 Per maggior sicurezza i monaci lasciano S. Maria in Strada e, con l’accordo del Vescovo Almerico di Chaty, si trasfenscono a Bologna presso la chiesa di S. Maria di Borgo degli Argenti che era stata assegnata precedentemente ai "monaci gaudenti". L’abate regge le due chiese, a S. Maria, in Strada resta, solamente qualche monaco e/o converso cistercense. I monaci cistercensi compiono grandi lavori di rifacimento nella chiesa bolognese e la dedicano a S. Bernardo. 1463 La chiesa di S. Bernardo e quella di S. Maria in Strada e i loro beni sono posti sotto commenda, i monaci cistercensi lasciano definitivamente S. Maria in Strada e la chiesa diventa parrocchiale. 1510 I monaci cistercensi lasciano anche S. Bernardo e molto probabilmente diventano officianti dell’abbazia di Nonantola. La chiesa e il monastero sotto affidati ai monaci olivetani che nel secolo successivo vi compiono importanti restauri e modificazioni ancora oggi visibili. / 1587 Il caseggiato e i terreni che erano appartenuti all’abbazia di S. Maria in Strada e che poi erano divenuti proprietà dei varia abati commendatari, sono attribuiti al Collego Montalto di Bologna. 1787-89 Vengono eseguiti lavori di consolidamento e rifacimento della chiesa di S. Maria in Strada che assume le forme attuali, in tal modo si coprono le forme cistercensi visibili in alcune antiche carte. 1797 Il Collegio Montalto è soppresso, i beni sono venduti, la chiesa di S. Maria in Strada resta parrocchia come e ancora oggi, la chiesa di S. Bemardo viene ridotta ad uso civile e trasformata in abitazioni. ArchitetturaIl Bedini dice che dell’antica costruzione rimane (ricordiamo che scrive nel 1966) solo una cappella, destinata ad essere demolita, in quanto la sua ubicazione sarebbe d’intralcio alla visibilità lungo la Via Emilia. Esiste anche un’altra chiesa dedicata a Santa Maria in Strada, ma essa fu eretta in un non ben precisato periodo, comunque assai posteriore all’abbazia abbandonata. BibliografiaC. PIANA, I monasteri benedettini nella città e diocesi di Bologna, in Ravennatensia, IX (1980), pp. 271-331, pp. 296-298. O. Tassinari Clò, S. Maria in Strada 994-1994, Il millennio della Badia della Samoggia, ed. Comunità Parrocchiale S. Maria in Strada e Comune di Anzola dell’Emilia, Bologna, 1994 G. Roversi, La Chiesa e il convento di S. Bernardo già S. Maria dei Gaudenti nel "Borgo dell’Argento” in Strenna Storia Bolognese, XIII, 1963 C. Piana, I Monasteri benedettini nella città e diocesi di Bologna, in Ravennatensia IX – 1980. Foto |
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